Classi 3°A/B/C Linguistico
La Scuola Ionica o di Mileto.
Il passaggio dalla cultura del mito e della religione alla ragione filosofica si verifica a Mileto una delle città dell'Asia Minore nel VI sec. a. C., città costiera e marittima dove fattori come scienza e tecnica assumono maggiore importanza, aprendo l'affacciarsi di un nuovo ceto sociale: quello marittimo e commerciale. I valori portanti non sono più quelli tradizionali e la Filosofia si fa portavoce di essi nel tentativo di rispondere in modo razionale ai nuovi bisogni sociali.
I caratteri distintivi di questa scuola sono:
- la ricerca di un principio unico che costituisca da solo (monismo filosofico da monos = un solo principio), l'origine e la destinazione finale di tutte le cose; tale principio viene chiamato Arché e garantisce ordine e razionalità nell'universo;
- l' ilozoismo cioè tutte le cose sono vive e piene di vita (da ilè = pieno e zoon = vita) o detto anche panteismo che significa tutto e' divino;
- l'antidogmatismo, cioè il rifiuto categorico di qualsiasi verità non dimostrabile dalla ragione usata per spiegare la realtà e sopratutto quella religiosa;
- l'importanza attribuita alla phisìs o natura ed alla sua indagine con l'aiuto della sola ragione e dell'esperienza.
Talete, Anassimandro e Anassimene.
I più importanti esponenti della Scuola Ionica sono Talete, Anassimandro e Anassimene, tutti nativi di Mileto.
Talete
Secondo Talete la ricerca dell'Archè è da identificarsi con l'acqua per vari motivi:
- tutte le cose contengono una parte umida;
- un qualsiasi organismo privo di acqua muore disidratato e si secca;
- l'acqua, pur mantenendo inalterate le sue proprietà, può assumere varie forme: liquida, solida e aeriforme;
- tutti gli alimenti contengono acqua.
Come conseguenza di queste osservazioni dettate dall'esperienza quotidiana, l'acqua come Arche' si presenta quale principio unico ed eterno, che assicura il formarsi e il persistere di ogni ogni forma vivente, garantendo costanza nel ciclo vitale in quanto essa è principio eterno e indistruttibile di tutta la realtà: se così non fosse la vita si esaurirebbe, ma per Talete ciò è impossibile. Inoltre il principio deve tutelare che vi siano caratteristiche proprie di ogni forma di vita che permettano il cambiamento e il ciclo naturale della natura, pur mantenendo alcuni tratti costanti: un cucciolo di cane, pur sviluppandosi, continuerà' ad essere cane e non diventerà mai gatto, ma senza cambiamento o divenire non sarebbe possibile l'avvicendarsi del ciclo delle stagioni o l'alternarsi del giorno e della notte per esempio.
L'Arché rappresenta anche la destinazione finale di ogni cosa al momento della sua morte: la componente di Arché presente in essa ritorna al principio eterno per dare nuova vita in un circolo continuo di generazione e corruzione.
Talete, inoltre, sostiene che la Terra galleggi sull'acqua, dimostrando un interesse anche per la cosmologia (discorso = logos e cosmos = universo), ma i suoi interessi scientifici sono vasti ed eterogenei: dalla matematica alla geometria, dallo studio dei magneti a quello delle stelle. Considerato uno dei Sette sapienti dell'antichità, nasce intorno al 624 a.C. e muore intorno al 546 per un’insolazione mentre guardava i giochi olimpici.
Anassimandro
Un altro filosofo appartenente alla Scuola Ionica è Anassimandro. Anche lui cerca il principio di tutte le cose, l'Arché, e lo individua nell'Apeiron (da a= senza e peras= limite) o Infinito. Questo principio é eterno, indeterminato, cioé privo di confini e, appunto, infinito. La critica all'Arché di Talete da parte di Anassimandro è fondata su due motivi:
- un elemento naturale non può essere l'Arché perché non può comprendere in sé tutte le diverse forme di vita: l'acqua ad esempio può spegnere il fuoco, ma non accenderlo e quindi non partecipa alla sua natura;
- inoltre il principio della vita deve essere privo di limitazioni, impalpabile e non un oggetto concreto: da nessuna cosa può nascere il principio, altrimenti non sarebbe tale.
Per Anassimandro la realtà è composta da opposti: caldo/freddo, giovane/vecchio, notte/giorno, et. Questi opposti non possono prevalere l'uno sull'altro, ma devono coesistere in armonia; la nascita di una cosa e il suo distacco dall'Apeiron costituiscono un'ingiustizia che provoca disarmonia nella realtà sino al momento in cui tutte le cose torneranno all'Apeiron originario, ripristinando l'armonia.
Secondo Anassimandro la Terra, di forma cilindrica, è sospesa nello spazio ed è soltanto uno tra gli infiniti mondi esistenti.
Anassimene
Il terzo filosofo appartenente alla Scuola di Mileto é Anassimene che individua l'Arché nell'aria.
Egli cerca di conciliare i tratti distintivi dell'acqua di Talete e dell'Apeiron di Anassimandro: l'aria infatti è in grado di assumere diversi stati pur mantenendo inalterate le sue proprietà, attraverso processi di rarefazione e condensazione; ma essa è allo stesso tempo indeterminata e trasparente, non quantificabile, come l'Apeiron.
Il soffio vitale o pneuma è l'elemento essenziale per la vita: esso rende possibile l'esistenza di tutti gli organismi viventi, ma rende anche il cosmo un grande organismo vivente.
Il pneuma è facilmente visibile in un moribondo che, in agonia, esala “l'ultimo respiro”. Il movimento delle particelle d'aria è totalmente meccanico e non guidato e genera infiniti mondi.