mercoledì 27 settembre 2023

Classi 3°A/B/C Linguistico - Eraclito di Efeso e il divenire.

Classi 3°A/B/C Linguistico.

Eraclito e il Divenire.


Eraclito nasce intorno al 540 a.C. Ad Efeso, una colonia ateniese dell'Asia Minore, da una famiglia nobile e discendente dagli antichi re della città. Personaggio altero e sprezzante nei confronti dei suoi concittadini, rifiuta di redigere la costituzione della propria polis e di partecipare alla vita politica della città, retta da un governo democratico, ritirandosi a vivere lontano da essa e rifugiandosi nel tempio di Artemide, dove si nutre di erbe e verdure. Si dice che abbia scritto un'opera intitolata Sulla natura. Muore intorno al 480 a.C. di idropisia.

In un frammento divenuto celebre Eraclito invita tutti gli uomini a non cadere preda dell'inganno dei sensi, ma a ricercare il logos (discorso o ragione), che è dentro ogni uomo.

Il termine logos per Eraclito assume un triplice significato: 

- é legge che governa l'universo, cioè il divenire;

- é la ragione che pensa e conosce il divenire universale;

- é la parola che descrive tale ordine cosmico.

Per Eraclito tutta la realtà diviene, cambia continuamente e si trasforma grazie agli opposti che assicurano la ciclicità del cambiamento: non può esistere giorno senza notte, buio senza luce, autunno senza primavera, ecc.

L'armonia degli opposti non permette che uno dei due opposti sovrasti l'altro, in modo tale da assicurare la ciclicità della realtà.

Il logos è per Eraclito simboleggiato dal fuoco, elemento nobile in grado di rinascere dalle proprie ceneri, che tutto distrugge e tutto crea.

La legge del divenire è ben rappresentata dal celebre aforisma di Eraclito che recita: "Panta rei", tutto scorre: il filosofo ribadisce che non ci si può bagnare due volte nell'acqua dello stesso fiume in quanto nè l'acqua, e neanche noi che ci bagniamo, siamo gli stessi, ma cambiamo da un istante all'altro, istante dopo istante.

L'equilibrio dinamico degli opposti però, non cancella la loro reciproca natura, la pace rimane tale e si oppone alla guerra, ma non diventa mai guerra essa stessa: tale equilibrio è garanzia di vita e di cambiamento, offre una visione dinamica e dialettica della realtà in cui ogni aspetto del reale è ugualmente necessario e importante.

Eraclito era solito esprimere il proprio pensiero per aforismi, cioè usando brevi frasi dal significato poco chiaro e da interpretare, e per tale motivo venne soprannominato ”oscuro”, cioè poco chiaro sia per gli atteggiamenti da eremita, sia per i suoi messaggi poco comprensibili che, si dice, fossero scritti su foglie e i visitatori, che gli ponevano delle domande, ricevevano le risposte in questo modo.

Il termine dialettica, che verrà in seguito usato da molti filosofi, indica proprio il confronto tra due realtà opposte che costituiscono assieme una totalità, la globalità della vita nei suoi diversi aspetti che supera l'opposizione per ridurla ad unità, come ad es. il giorno e la notte che assieme formano un’intera giornata e non due.

lunedì 25 settembre 2023

Classi 3°A/B/C Linguistico - Pitagora e la Scuola Pitagorica.

Classi 3°A/B/C Linguistico

Pitagora e la Scuola Pitagorica.

Vicende biografiche.

Pitagora risulta essere una figura assai misteriosa del VI sec. a.C. Infatti le poche notizie biografiche che ci sono pervenute sul suo conto, non hanno molta attendibilità e sono ammantate di mistero sia per la credenza che fosse una sorta di semidio per i suoi contemporanei, sia per il silenzio imposto ai suoi allievi all'esterno della Scuola Pitagorica. Nasce a Samo intorno al 575 a. C. e muore presumibilmente a Metaponto intorno al 490 a. C. Di lui si sa che viaggio' molto nei paesi orientali, (Egitto, India, Palestina e Mesopotamia), e che ebbe modo di studiare molto approfonditamente discipline come l'astronomia, la musica e la matematica. Un primo tentativo di fondare una sua scuola a Samo non andò a buon fine. All'età di quarant'anni lasciò Samo per stabilirsi a Crotone, ricca città della Magna Grecia, e qui fondo' la sua scuola. Dei suoi insegnamenti non è possibile distinguere con sicurezza quali siano contributi suoi e quali siano degli alunni: si sà che le teorie astronomiche sono attribuibili al suo allievo Filolao, colui che per primo mise per iscritto le sue lezioni, e che lo stesso teorema che gli si attribuisce e' opera dei suoi allievi. La Scuola Pitagorica ebbe inoltre anche una notevole influenza politica in molte città, schierandosi con i vari partiti aristocratici e una notevole rinomanza a livello filosofico e religioso che portò altri suoi allievi a fondare altre scuole pitagoriche in varie città delle colonie. La crisi della Scuola Pitagorica si avrà con la scoperta dei numeri decimali e delle frazioni, non riportabili a numeri interi, e, dopo essere stata tenuta sotto silenzio per diverso tempo, esploderà quando Ippaso di Metaponto divulgherà il segreto al di fuori della scuola.


Matematica, musica e filosofia


Pitagora è concorde con Anassimandro nel sostenere che nessun elemento naturale possa essere l'Archè delle cose: secondo Pitagora, più dell' aspetto qualitativo della realtà, é importante l'aspetto quantitativo. Tutto è infatti misurabile e tutta la realtà è esprimibile in termini di relazioni matematiche: l'ordine cosmico, dal greco Kosmos = universo, é espressione di numeri o di relazioni tra numeri, la stessa melodia musicale è regolarità di rapporti numerici, così come il moto degli astri, gli stessi fenomeni naturali (stagioni, giorni), esprimono tali regolarità.

Pitagora è anche concorde con Anassimandro sul fatto che la realtà che ci circonda esprime la lotta di termini contrari: 

- giorno/notte, bello/brutto, maschio/femmina, etc.

Egli riconduce ogni forma di realtà a due termini contrapposti: il limite e l'illimitato.

Il limite rappresenta qualcosa di concluso in sé stesso e di perfetto, mentre l'illimitato è incompleto e simbolo di imperfezione. Secondo Pitagora il limite per eccellenza è rappresentato dai numeri dispari, mentre l'illimitato dai numeri pari. Ciò per la Scuola Pitagorica si spiega col fatto che, mentre dividendo in due parti uguali un numero pari non vi è resto o limite, dividendo un numero dispari in due parti uguali si ha il limite, cioè un’unità di resto. Un altro modo di raffigurare i numeri limitati e illimitati, usato dai Pitagorici, è dato dall'Aritmogeometria: i sassolini o calculus venivano inseriti all'interno di una figura geometrica piana, quadrato per i dispari e rettangolo per i pari, per evidenziare la presenza o meno del limite.

Il quadrato, infatti è l'immagine della realtà perfetta, mentre il rettangolo di quella imperfetta.

Un altro modo per i Pitagorici di visualizzare i numeri era quello d’inserirli all'interno di uno gnomone o quadrato.

I Pitagorici individuano così dieci coppie di opposti: 


- limite e illimitato;                      

- luce, limite, buio, illimitato;         

- maschio/femmina;

- dispari/pari;

- unità/molteplicità;

- destra/sinistra;

- quiete/movimento;

- retta/curva;

- bene/male;

- quadrato/rettangolo.


Inoltre vi erano anche dei numeri sacri in modo particolare ai Pitagorici come:

- il 5 dato dall'unione del maschio, 3, e della femmina, 2, che era il numero del matrimonio;

- la giustizia che veniva rappresentata dai numeri 4 e 9 (2x2; 3x3;) perché si dividono in parti uguali;

- il 10, numero speciale, in quanto composto dalla somma dei primi 4 numeri (1+2+3+4), perché 4 sono gli elementi (terra, acqua, aria e fuoco), 4 sono gli elementi base della geometria (punto, linea, superficie e volume), inoltre il numero 10 presenta altre caratteristiche interessanti:

oltre ad essere la somma dei primi 4 numeri interi, contiene il primo numero pari e il primo dispari, i primi due quadrati (4 e 9), e il primo cubo (8). Esso possiede cioè al suo interno tutti i numeri di base usati dai Pitagorici. Tradotto in figura esso è la Tetrade o Tetraktys, un triangolo equilatero in cui ogni lato e' esattamente da 4 punti: essa era considerata una figura sacra e utilizzata dai Pitagorici per i giuramenti.

Ma il numero 10 rappresentava anche l'intero universo: 10 erano infatti anche i pianeti allora conosciuti: la Terra, la Luna, il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, il cielo delle stelle fisse e l'Antiterra, introdotto dal discepolo di Pitagora Filolao per far quadrare i conti.

La concezione cosmologica di Filolao affermava che:

- la terra non fosse cilindrica, ne' piatta, ma di forma sferica, la sfera era la forma geometrica perfetta per i Pitagorici;

- che non fosse collocata al centro dell'universo, ma che tutti i corpi celesti si muovessero intorno ad un fuoco centrale invisibile, producendo dei suoni (tanto più veloce risulta essere il movimento di rivoluzione, tanto più acuta sarà la nota che accompagna tale movimento). Tale "armonia cosmica" non la sentiamo o perché abituati dalla nascita, o perché il tutto avviene troppo lontano rispetto a noi e i nostri sensi sono impossibilitati a coglierli.

Tali movimenti degli astri esprimono comunque relazioni matematiche, oltre che musicali, quindi musica e astronomia diventano per i Pitagorici aritmetica applicata.


L'Orfismo e la visione dell'uomo nei Pitagorici.


Il dualismo tra limite e illimitato è presente anche per quanto riguarda la visione dell'uomo.

Tale visione e' fortemente influenzata dall'Orfismo, una religione dei misteri orientale che si diceva fosse stata fondata dall'eroe Orfeo allo scopo di tramandare i segreti dell'immortalità ai suoi seguaci durante i suoi numerosi viaggi per il mondo dopo la perdita di Euridice. Religione misterica, in quanto sia i suoi riti, che i suoi precetti, erano tenuti rigorosamente segreti tra i fedeli che giuravano di mantenere il segreto su di essi: chi trasgrediva tale giuramento pagava con la propria vita lo spergiuro.

Gli Orfici erano convinti che la realtà fosse duplice: l'anima, nobile e incorporea, e il corpo, una sorta di demone malefico che imprigiona l'anima e la opprime con le proprie colpe e passioni. Da qui la forte esigenza dell'anima di purificarsi dal male, (catarsi = purificazione), attraverso la metempsicosi o reincarnazione: l'anima, per potersi liberare dal male commesso durante la vita corporea, deve reincarnarsi, alla morte di questo, in un altro corpo di uomo o animale, per potersi liberare del male compiuto: più 

l'anima è macchiata dalla colpa, più essa sarà assoggettata a diversi cicli successivi di morte, rinascita ed espiazione in vite diverse, sino a quando raggiungerà l'estasi della purificazione totale e potrà, completamente libera dai vincoli del corpo, riunirsi alla divinità.

Anche i Pitagorici erano convinti che il corpo fosse la prigione dell'anima e che l'uomo dovesse contrastare, con lo studio e le privazioni corporali, la schiavitù degli istinti e delle passioni: a tale scopo nella scuola pitagorica si seguivano regole ferree:

- non si poteva mangiare carne, in quanto potevano essere anime reincarnate in corpi inferiori, quindi il vegetarianesimo era d'obbligo, non era permessa la proprietà privata, ma tutti i beni erano in comune, non era permessa alcuna attività sessuale tra i membri della scuola, erano previsti il digiuno e varie pratiche di penitenza corporale, bagni in acqua gelata d'inverno, non potevano indossare abiti di lana, nè cibarsi di fave o di altri alimenti proibiti. Inoltre vigeva la regola del silenzio e la pratica dell'esame di coscienza pubblico ogni sera.

Per tale motivo la scuola pitagorica, oltre che essere una scuola filosofica, è anche una setta religiosa, una comunità religiosa strutturata gerarchicamente, basata sulle dottrine orfiche e sul segreto.

I nuovi adepti dovevano ricevere la conoscenza matematica, astronomica e musicale dai seguaci della scuola più anziani che avevano raggiunto un più alto livello di purificazione, ma soltanto dopo che avevano superato una serie di prove iniziatiche potevano essere istruiti.

I novizi erano chiamati acusmatici, cioè ascoltatori, in quanto non potevano né porre domande al Maestro, Pitagora, ne vederlo, visto che il maestro insegnava nascosto dietro un velo: la scuola accettava quali novizi sia uomini, che donne e stranieri, a patto che fossero dotati intellettualmente e fisicamente perfetti e purché si impegnassero nel rispetto delle regole della scuola. Gli allievi più avanzati negli studi erano chiamati matematici, cioè coloro che apprendono e potevano sia ricevere gli insegnamenti di grado più elevato, sia dialogare liberamente con Pitagora ponendogli questioni e vedendolo di persona.

Coloro che infrangevano il giuramento di segretezza sulla scuola, fatto sulla tetrade, erano espulsi dalla scuola con disonore e veniva eretto un monumento funerario a loro nome per indicare la loro morte spirituale. L'insegnamento di Pitagora non doveva mai essere contraddetto e tale regola veniva denominata <Ipse dixit>, l'ha detto il maestro e quindi non si discute. La scuola pitagorica, di orientamento politico conservatore e aristocratico, mirava ad educare i futuri governanti e maestri che avrebbero dato lustro alla scuola stessa nei vari paesi. La crisi della scuola, come si è detto in precedenza, si verificherà quando i pitagorici si imbatteranno in un numero privo di regolarità e senza fine come la radice di 2, in quanto non esiste alcun numero intero o frazionario che, moltiplicato per sé stesso, dia 2.  Nel cosiddetto teorema di Pitagora, in realtà non inventato da Pitagora ma già esistente in Oriente, infatti, se si ipotizza che il quadrato costruito sull' ipotenusa sia equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti, e se si suppone che i cateti siano entrambi lunghi 1 cm. indichiamo con x l'ipotenusa, si avrà che:

x al quadrato = 1al quadrato + 1 al quadrato= 2; l'ipotenusa sarà allora data da quel numero il cui quadrato è 2, cioè la radice quadrata di 2 in radice di 2. Ma in tal modo non si può ottenere un numero intero, ma irrazionale. La scoperta dei numeri irrazionali, dopo esser stata a lungo tenuta segreta, minerà alle radici l'aritmogeometria pitagorica aprendo la strada a nuovi sviluppi filosofici e matematici.

Classi 3°A/C Linguistico - La Scuola Ionica o di Mileto.

Classi 3°A/B/C Linguistico

La Scuola Ionica o di Mileto.

Il passaggio dalla cultura del mito e della religione alla ragione filosofica si verifica a Mileto una delle città dell'Asia Minore nel VI sec. a. C., città costiera e marittima dove fattori come scienza e tecnica assumono maggiore importanza, aprendo l'affacciarsi di un nuovo ceto sociale: quello marittimo e commerciale. I valori portanti non sono più quelli tradizionali e la Filosofia si fa portavoce di essi nel tentativo di rispondere in modo razionale ai nuovi bisogni sociali.

I caratteri distintivi di questa scuola sono: 

- la ricerca di un principio unico che costituisca da solo (monismo filosofico da monos = un solo principio), l'origine e la destinazione finale di tutte le cose; tale principio viene chiamato Arché e garantisce ordine e razionalità nell'universo;

- l' ilozoismo cioè tutte le cose sono vive e piene di vita (da ilè = pieno e zoon = vita) o detto anche panteismo che significa tutto e' divino;

l'antidogmatismo, cioè il rifiuto categorico di qualsiasi verità non dimostrabile dalla ragione usata per spiegare la realtà e sopratutto quella religiosa;

- l'importanza attribuita alla phisìs o natura ed alla sua indagine con l'aiuto della sola ragione e dell'esperienza.


TaleteAnassimandro e Anassimene.

I più importanti esponenti della Scuola Ionica sono Talete, Anassimandro e Anassimene, tutti nativi di Mileto.


Talete


Secondo Talete la ricerca dell'Archè è da identificarsi con l'acqua per vari motivi:

- tutte le cose contengono una parte umida;

- un qualsiasi organismo privo di acqua muore disidratato e si secca;

- l'acqua, pur mantenendo inalterate le sue proprietà, può assumere varie forme: liquida, solida e aeriforme;

- tutti gli alimenti contengono acqua.

Come conseguenza di queste osservazioni dettate dall'esperienza quotidiana, l'acqua come Arche' si presenta quale principio unico ed eterno, che assicura il formarsi e il persistere di ogni ogni forma vivente, garantendo costanza nel ciclo vitale in quanto essa è principio eterno e indistruttibile di tutta la realtà: se così non fosse la vita si esaurirebbe, ma per Talete ciò è impossibile. Inoltre il principio deve tutelare che vi siano caratteristiche proprie di ogni forma di vita che permettano il cambiamento e il ciclo naturale della natura, pur mantenendo alcuni tratti costanti: un cucciolo di cane, pur sviluppandosi, continuerà' ad essere cane e non diventerà mai gatto, ma senza cambiamento o divenire non sarebbe possibile l'avvicendarsi del ciclo delle stagioni o l'alternarsi del giorno e della notte per esempio.

L'Arché rappresenta anche la destinazione finale di ogni cosa al momento della sua morte: la componente di Arché presente in essa ritorna al principio eterno per dare nuova vita in un circolo continuo di generazione e corruzione.

Talete, inoltre, sostiene che la Terra galleggi sull'acqua, dimostrando un interesse anche per la cosmologia (discorso = logos e cosmos = universo), ma i suoi interessi scientifici sono vasti ed eterogenei: dalla matematica alla geometria, dallo studio dei magneti a quello delle stelle. Considerato uno dei Sette sapienti dell'antichità, nasce intorno al 624 a.C. e muore intorno al 546 per un’insolazione mentre guardava i giochi olimpici.

 

Anassimandro


Un altro filosofo appartenente alla Scuola Ionica è Anassimandro. Anche lui cerca il principio di tutte le cose, l'Arché, e lo individua nell'Apeiron (da a= senza e peras= limite) o Infinito. Questo principio é eterno, indeterminato, cioé privo di confini e, appunto, infinito. La critica all'Arché di Talete da parte di Anassimandro è fondata su due motivi:

- un elemento naturale non può essere l'Arché perché non può comprendere in sé tutte le diverse forme di vita: l'acqua ad esempio può spegnere il fuoco, ma non accenderlo e quindi non partecipa alla sua natura;

- inoltre il principio della vita deve essere privo di limitazioni, impalpabile e non un oggetto concreto: da nessuna cosa può nascere il principio, altrimenti non sarebbe tale.

Per Anassimandro la realtà è composta da opposti: caldo/freddo, giovane/vecchio, notte/giorno, et. Questi opposti non possono prevalere l'uno sull'altro, ma devono coesistere in armonia; la nascita di una cosa e il suo distacco dall'Apeiron costituiscono un'ingiustizia che provoca disarmonia nella realtà sino al momento in cui tutte le cose torneranno all'Apeiron originario, ripristinando l'armonia.

Secondo Anassimandro la Terra, di forma cilindrica, è sospesa nello spazio ed è soltanto uno tra gli infiniti mondi esistenti.


Anassimene


Il terzo filosofo appartenente alla Scuola di Mileto é Anassimene che individua l'Arché nell'aria.

Egli cerca di conciliare i tratti distintivi dell'acqua di Talete e dell'Apeiron di Anassimandro: l'aria infatti è in grado di assumere diversi stati pur mantenendo inalterate le sue proprietà, attraverso processi di rarefazione e condensazione; ma essa è allo stesso tempo indeterminata e trasparente, non quantificabile, come l'Apeiron.

Il soffio vitale o pneuma è l'elemento essenziale per la vita: esso rende possibile l'esistenza di tutti gli organismi viventi, ma rende anche il cosmo un grande organismo vivente.

Il pneuma è facilmente visibile in un moribondo che, in agonia, esala “l'ultimo respiro”. Il movimento delle particelle d'aria è totalmente meccanico e non guidato e genera infiniti mondi.


giovedì 14 settembre 2023

Classi Terze A/B/C Linguistico - La nascita della Filosofia

 Classi Terze A/B/C Linguistico - Lezione 1

Lezione Introduttiva: Che cos’è la Filosofia.


La Filosofia (letteralmente amore del sapere) a differenza delle altre scienze create dall’uomo, non si occupa di indagare singoli aspetti della vita umana, ma di ricercare la verità rispondendo alle domande sull’esistenza, o almeno cercando, che ogni essere umano si pone: cosa c’è dopo la morte, perché esistiamo, cos’è la felicità, perché soffriamo, cosa sono amore e amicizia, solo per fare alcuni esempi.

Nasce dal bisogno di ogni persona di porsi domande e di cercare delle risposte che lo aiutino a vivere meglio e in modo più consapevole ciò che gli accade quotidianamente.

Vista la natura razionale dell’uomo è altrettanto naturale per lui guardare il mondo che lo circonda e sé stesso con stupore e meraviglia e porsi degli interrogativi: compito della filosofia è usare tale meraviglia allo scopo di non dare niente per scontato e di aiutarci a capire la realtà che ci circonda usando esclusivamente la nostra ragione.

La filosofia come pensiero occidentale nasce ufficialmente nell’antica Grecia ma si tratta di una convenzione: l’uomo si poneva domande e tentava di rispondere ad esse mediante il pensiero anche prima, ma gli studiosi fanno risalire la sua nascita al ritrovamento delle prime fonti scritte localizzate appunto nella Grecia antica.


La cultura greca pre-filosofica.


Antecedente alla filosofia la cultura greca è caratterizzata da due diverse manifestazioni culturali: il mito e la religione.

Entrambe cercano di dare risposta agli interrogativi dell’uomo, ma in modi e con caratteristiche diverse.

Il mito è il tentativo fantasioso dell’uomo di spingersi oltre la realtà del mondo conosciuto attribuendo alle divinità la creazione del mondo e i vari fenomeni naturali: si tratta di una serie di racconti fantastici tramandati oralmente dai poeti o aedi che, abbelliti e arricchiti da una generazione all’altra, tramandano usi, costumi e tradizioni del popolo greco per rafforzarne l’unità. Trattasi di verità non scritte, ma educative, che costituiscono spesso l’unica forma di svago e di educazione del popolo che si riunisce nell’agorà o piazza del mercato, il cuore pulsante delle attività commerciali e degli scambi: il poeta recita i miti in versi dinanzi agli ascoltatori. Il termine mito indica alla lettera l’uomo che, strizzando gli occhi, tenta di guardare lontano e rappresenta il tentativo dell’uomo di spiegare una realtà per lui altrimenti incomprensibile. Un esempio di aedo famoso è Omero autore dell’Iliade e dell’Odissea, mentre esempi di miti sono quello di Orfeo ed Euridice, di Dedalo e Icaro solo per citarne alcuni.

La religione invece è un tentativo, meno legato alla fantasia e più alla fede, di spiegare la realtà presentando una verità, di solito scritta e più omogenea, dove riti collettivi e santuari uniscono il popolo e gli impongono chiare regole di vita obbligatorie per tutti: si tratta di verità che non possono essere modificate nel corso del tempo e che solo i sacerdoti, tramiti tra le divinità e il popolo, possono riferire e far rispettare. Il punto focale di riunione è in questo caso l’acropoli, il santuario della divinità che è collocato sul punto più alto per simboleggiare la sua importanza e autonomia dal popolo che frequenta l’agorà o piazza del mercato.

Il monopolio della parola scritta e quindi della cultura da ai sacerdoti un potere enorme di gestione e di controllo sul popolo, sugli aristocratici e sui re, sia nell’amministrazione della giustizia, sia nelle questioni pubbliche, rendendoli personaggi ricchi ed influenti nelle città antiche.

Caratteristiche importanti che connotano la religione greca sono:

  • il politeismo cioè l’adorazione di tanti dei (Zeus, Dioniso, Afrodite etc);
  • l’antropomorfismo (da morphè= forma e antropos= uomo), cioè le divinità possiedono vizi e virtù umane come i comuni mortali.


Rispetto al mito e alla religione che cercano di rispondere alle domande che l’uomo si pone o con la fantasia, o con la fede, la filosofia nasce come ricerca di un sapere razionale non preconfezionato, che non offre all’uomo soluzioni pronte all’uso e definitive e che non richiede intermediari tra l’uomo e la propria ragione, ma che lo impegna continuamente a ricercare razionalmente risposte che non possono che essere personali e relative, in un processo dove la ricerca della verità non si interrompe mai e dove, spesso, le domande sono molto più importanti delle risposte trovate.

Sarà proprio a motivo dell’esigenza, fortemente sentita nel mondo antico, di liberarsi dal monopolio culturale di aedi e sacerdoti e di esercitare liberamente il proprio pensiero per indagare il mondo e i suoi fenomeni in modo razionale, che nascerà la filosofia come scienza a se stante, oggetto spesso di diffidenza e di persecuzioni ideologiche e politiche da parte dei sacerdoti.   

 

Classi Terze A/B/C Linguistico - Contratto Formativo A.S. 2023/2024

 

Liceo delle Scienze Umane “E. d‘ Arborea”


A.S. 2023/2024


Indirizzo Linguistico


Classi 3°/4°/5° Sezioni: A; B; C;                                            


                                                        Contratto  Formativo


Materia: Filosofia;

Docente: prof.ssa Elisabetta Anedda;

Finalità: Successo Scolastico;

Obiettivo: maturazione della responsabilità e dell’impegno personale di ciascun allievo;

                 assunzione e rispetto di impegni da parte di docenti e studenti.


La prof.ssa Anedda si impegna a:


Rispettare:

  • le regole della comunità scolastica;
  • il pluralismo delle idee;
  • la personalità e la dignità di ogni singolo alunno;


Creare:

  • un clima relazionale corretto, di fiducia, di collaborazione, di stima e di dialogo tra se e gli alunni e degli alunni tra di loro;


Nell’azione didattico-educativa:


  • Illustrare il proprio piano di lavoro con le sue finalità educative e didattiche;
  • Spiegare le metodologie didattiche e le tecniche di insegnamento, le modalità di verifica, di classificazione e di valutazione;
  • Comunicare tempestivamente la data delle verifiche cercando di evitare la concentrazione delle stesse nel medesimo arco temporale: per ogni periodo verranno effettuate almeno 2 verifiche scritte strutturate e non e 1 orale in aggiunta a quelle inerenti la partecipazione alle eventuali Attività Aggiuntive previste nella programmazione disciplinare del presente A.S.;
  • Correggere e consegnare le verifiche scritte e gli eventuali elaborati richiesti entro 15 gg. dalla data di effettuazione;
  • Favorire l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze previste nella Programmazione della disciplina;
  • Fornire l’aiuto necessario per apprendere anche con strategie differenziate;
  • Collaborare con gli allievi e guidarli nell’uso di vari sussidi didattici e nelle varie attività;
  • Fornire all’alunno e alla sua famiglia ogni possibile chiarimento sui giudizi didattici espressi;
  • Promuovere il confronto e l’approfondimento delle problematiche eventualmente avanzate;    
  • Informare regolarmente le famiglie sull’andamento didattico-disciplinare degli allievi;

Gli studenti si impegnano a:

Assumere in classe un comportamento corretto:

  • Arrivando in orario;
  • Assicurando una assidua frequenza alle lezioni;
  • Lasciando l’aula solo se autorizzati dal docente;
  • Chiedendo di uscire solo in caso di effettiva necessità e solo uno per volta;
  • Intervenendo durante le lezioni in modo ordinato e pertinente;
  • Chiedendo l’esonero dalle attività solo in caso di estrema eccezionalità;
  • Collegarsi regolarmente con la piattaforma digitale GoogleMeet alle lezioni tenute in videoconferenza dalla docente quando previsto dall’orario scolastico, rispettando le regole di connessione e di comportamento previste dall’organizzazione scolastica;

Rispettare gli altri:


  • Rapportandosi in modo corretto ed educato con gli insegnanti, con tutto il personale scolastico e i propri compagni: è severamente vietato fare gesti volgari o usare un frasario scurrile nei confronti dei compagni o dell’insegnante durante l’attività in classe e ogni infrazione in tal senso sarà severamente sanzionata mediante ammonizione. In caso di triplice ammonizione per lo stesso motivo compiuto dallo stesso alunno, lo stesso subirà la perdita di 0.50 punti dalla sua votazione media quadrimestrale;
  • Rispettando le diversità e la differente sensibilità altrui;
  • Rispettando il Regolamento di Istituto in tutte le sue parti: rispetto dei luoghi comuni, rispetto degli ambienti di studio e degli arredi scolastici; in particolare l’alunno curerà la pulizia del proprio banco e dell’aula mantenendoli puliti e in ordine: ogni infrazione in questo senso sarà sanzionata da ammonizione e, qualora essa si ripeta, l’alunno verrà sanzionato con lo stare in classe a ripulire durante l’ora di ricreazione;
  • l’alunno dovrà giustificare puntualmente le assenze e i ritardi: dopo il trascorrere di 3 gg. senza aver giustificato non sarà ammesso in classe;

Rispettare le idee degli altri:

  • mostrando disponibilità al dialogo e, soprattutto, il massimo rispetto per le opinioni altrui, evitando motteggi e sberleffi umilianti verso i compagni e mostrandosi tollerante e rispettoso delle idee altrui;
  • Rispettare i turni di parola durante i dibattiti in classe;


Partecipare attivamente alla propria formazione:


  • Portando sempre in classe il materiale necessario;
  • Scrivendo sempre le consegne assegnate;
  • Partecipando al lavoro in classe chiedendo anche spiegazioni ed aiuto in maniera tempestiva;
  • Essendo puntuale ed ordinato nell’esecuzione dei compiti assegnati: gli elaborati assegnati a casa avranno sempre un congruo numero di giorni per il loro svolgimento e dovranno essere consegnati sempre in foglio protocollo e non in foglietti volanti pena la non accettazione dell’elaborato da parte dell’insegnante; inoltre, stabilita la data di consegna dell’elaborato con la docente, l’alunno è tenuto a rispettare tale data altrimenti l’elaborato non sarà accettato, ne corretto e il voto mancante non potrà essere più recuperato;
  • Essendo presente in classe in occasione delle verifiche programmate; in caso di assenza il docente verificherà la preparazione degli studenti assenti nei tempi e nei modi permessi dalla programmazione didattica;
  • Interessandosi dei compiti eventuali e delle attività svolte in classe durante la sua assenza informandosi eventualmente anche dai compagni;


SONO INOLTRE DA RISPETTARE LE SEGUENTI DISPOSIZIONI:


  • E’ fatto divieto l’uso dei cellulari in classe;
  • Gli alunni devono far rientro in aula dopo la ricreazione in tempi adeguati;
  • E’ severamente vietato lo stazionamento nei corridoi della scuola al cambio dell’ora: chi infrangerà tale regola sarà immediatamente interrogato senza deroghe o scusante alcuna;
  • Le verifiche intermedie orali brevi o formative saranno effettuate senza alcun preavviso e comprenderanno tutti gli argomenti trattati in classe sino a quel momento senza alcuna eccezione, mentre le verifiche orali sommative saranno concordate tra la docente e la classe; per nessun motivo è permesso all’alunno di rifiutare la verifica pena l’assegnazione del voto 2 che farà media matematica pur venendo in seguito rimediato;
  • Non sarà tollerato in classe alcun materiale non didattico o di altre materie che verrà tempestivamente sequestrato dalla docente;
  • Sarà severamente sanzionata l’introduzione in classe di carte da gioco o di altro materiale non decoroso e funzionale all’attività scolastica;
  • E’ fatto severo divieto di introdurre bicchieri recanti bibite del distributore automatico in classe: tali bevande vanno consumate al di fuori della classe con modalità adeguate, mentre è possibile consumare la merenda in classe, purché ciò non arrechi disturbo alcuno al regolare svolgersi dell’attività didattica;
  • L’uscita in bagno è regolamentata mediante apposito registro e uno per volta, ogni alunno dovrà rispettare le modalità concordate col docente, rispettando i tempi previsti e non superando i 5 minuti regolamentari pena il divieto di uscita per n° 3 lezioni successive della materia;
  • Gli alunni sono tenuti a predisporre la lista della merenda nei primi 10 minuti di lezione della 1° ora e non sarà consentito recarsi al chiosco durante la rimanente parte della lezione;
  • La partecipazione alle attività previste in classe è obbligatoria e vincolante per la valutazione in itinere e finale;
  • Gli alunni sono tenuti a rispettare, durante le lezioni in modalità on line tutte le regole previste dal Regolamento della scuola sia per quanto riguarda le modalità di collegamento e sia per lo svolgimento puntuale delle attività didattiche previste dal docente onde non incorrere in ammonizioni o altri provvedimenti disciplinari previsti dallo stesso Regolamento d’Istituto.


SI RENDE NOTO INOLTRE CHE:


  • La comprovata copiatura della verifica scritta totale o parziale prevederà la stessa valutazione degli elaborati incriminati divisa per 2;
  • L’alunno potrà avvalersi nel corso dell’attività didattica di eventuali punti di integrazione (Bonus) positivi o negativi che concorreranno ad integrare la valutazione in Filosofia come media di profitto che sarà calcolata mediante stretta media aritmetica:
  •   3 - equivarranno a 0.50 punti di valutazione in meno, mentre 3 + a 0.50 punti in più nella media della materia;                                                                                
  • Un quaderno della materia in ordine che venga portato alla verifica orale e controllato potrà influire positivamente sul voto della stessa, mentre la sua assenza non porterà ad alcuna integrazione di voto;
  • La docente, inoltre, valuterà di volta in volta la concessione di una pausa negli ultimi 10 minuti di lezione se la classe avrà proficuamente e in silenzio lavorato nella prima parte dell’ora;
  • La valutazione delle verifiche strutturate avverrà secondo il seguente schema e la griglia di valutazione filosofica allegata a tale Contratto:
  • n° 4 quesiti di tipologia V/F che valgono 0.25 ciascuno per un totale di punti 1.00;
  • n° 4 quesiti di tipologia a Scelta Multipla che valgono 0.75 ciascuno per un totale di punti 3.00;
  • n° 2 quesiti a Trattazione Sintetica che valgono 1.50 ciascuno per un totale di punti 3.00;
  • n° 1 quesito a Trattazione Aperta che vale 3.00 punti;
  • talvolta verrà inserito un ulteriore quesito aperto che varrà da Bonus con valore libero;
  • la verifica strutturata avrà mediamente durata di 60 minuti e massimo punteggio totale di 10 e lode, equivalente quest’ultima ad un ulteriore 0.50 punto.

 Griglia di Valutazione di Filosofia

 

Giudizi sintetici degli alunni riferiti al profitto scolastico:

 

  • Fascia 1 (da 0 a 2) : L'alunno ha dimostrato scarso interesse e partecipazione alle attività didattiche svolte in classe, mostrando gravi carenze nelle conoscenze e nelle competenze inerenti la disciplina di studio con esiti del tutto insoddisfacenti: giudizio Scarso; 
  • Fascia 2 (da 3 a 4) : L'alunno, pur impegnandosi in modo discontinuo, mostra però interesse e partecipazione saltuari verso le attività svolte in classe, ma presenta gravi lacune sia nelle conoscenze, che nelle competenze tali da risultare comunque nel complesso insoddisfacenti: giudizio Insufficiente; 
  • Fascia 3 (da 4,50 a 5) : L'alunno, pur impegnandosi in modo abbastanza costante e mostrando interesse e partecipazione  verso le attività didattiche svolte in classe, mostra sia lacune nelle conoscenze e nelle competenze, sia un impegno ancora non completamente adeguato alle richieste disciplinari tali che il profitto risulta non completamente soddisfacente: giudizio Mediocre; 
  • Fascia 4 (da 5,50 a 6) : L’alunno, impegnandosi in modo costante, ha mostrato interesse e partecipazione adeguate verso le attività didattiche, evidenziando la costruzione di conoscenze e di competenze disciplinari sufficientemente accurate che gli hanno permesso di raggiungere un profitto positivo: giudizio Sufficiente; 
  • Fascia 5 (da 6,50 a 7) : L'alunno, impegnandosi in modo assiduo e costante nel corso dell'anno scolastico, ha mostrato un livello di interesse e di partecipazione costanti, accompagnate dalla costruzione di conoscenze complete e di capacità di analisi e di sintesi di livello più che positivo: giudizio Discreto; 
  • Fascia 6 (da 7,50 a 8): L'alunno, denotando durante l'intero anno scolastico, interesse e partecipazione adeguati alle richieste disciplinari, mostra una conoscenza accurata delle problematiche proposte e un impegno assiduo e costante che gli hanno permesso di sviluppare sia capacità di analisi critica degli argomenti, sia positive capacità di sintesi, ottenendo così un buon profitto disciplinare: giudizio Buono; 
  • Fascia 7 (da 8,50 a 9): L'alunno ha evidenziato nel corso dell'intero anno scolastico un livello di interesse e di partecipazione più che positivi, mostrando la padronanza di strumentazioni    logico-argomentative efficaci e di una accurata capacità di analizzare criticamente i contenuti disciplinari proposti. Presenta, inoltre, una conoscenza puntuale ed accurata degli argomenti del programma e si è distinto per un livello di impegno proficuo e costante nel corso dell'anno. Evidenzia l'uso di una terminologia filosofica efficace ed accurata che gli ha permesso di distinguersi all'interno della classe.  Tutto ciò gli ha permesso di conseguire un profitto 

  disciplinare più che buono: giudizio Distinto; 

  • Fascia 8 ( da 9,50 a 10 ): L'alunno ha evidenziato nel corso dell'intero anno scolastico un livello di interesse e di partecipazione più che positivi, mostrando la padronanza di strumentazioni logico-argomentative efficaci e di una accurata capacità di analizzare criticamente i contenuti disciplinari proposti. Presenta, inoltre, una conoscenza puntuale ed accurata degli argomenti del programma e si è distinto per un livello di impegno proficuo e costante nel corso dell'anno. Ha, inoltre, maturato eccellenti capacità di approfondimento autonomo delle tematiche presentate, nonché la capacità di contestualizzarle all'interno di un'ottica interdisciplinare, effettuando confronti tra Autori diversi ed esprimendo maturi rilievi critici personali. Evidenzia l'uso di una terminologia filosofica efficace ed accurata che gli ha permesso di distinguersi all'interno della classe. Tutto ciò gli ha permesso di conseguire un profitto disciplinare eccellente: giudizio Ottimo 

N.B.Coloro che infrangeranno le regole, oltre alle sanzioni disciplinari ordinarie previste dal Regolamento Scolastico, dovranno fare la ricreazione in classe.


Copia di tale contratto formativo sarà acclusa alla Programmazione Didattico-Disciplinare dell’A.S. in corso e sarà consegnata copia ad ogni classe che avrà cura di sottoscriverla dopo una attenta lettura mediante la firma di tre suoi rappresentanti. Le rispettive firme degli alunni della classe e della docente renderanno tale Contratto vigente per l’intero anno scolastico e vincolante per entrambi.


Cagliari il  


Gli Studenti:                                                                         La Docente:


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