mercoledì 27 settembre 2023

Classi 3°A/B/C Linguistico - Eraclito di Efeso e il divenire.

Classi 3°A/B/C Linguistico.

Eraclito e il Divenire.


Eraclito nasce intorno al 540 a.C. Ad Efeso, una colonia ateniese dell'Asia Minore, da una famiglia nobile e discendente dagli antichi re della città. Personaggio altero e sprezzante nei confronti dei suoi concittadini, rifiuta di redigere la costituzione della propria polis e di partecipare alla vita politica della città, retta da un governo democratico, ritirandosi a vivere lontano da essa e rifugiandosi nel tempio di Artemide, dove si nutre di erbe e verdure. Si dice che abbia scritto un'opera intitolata Sulla natura. Muore intorno al 480 a.C. di idropisia.

In un frammento divenuto celebre Eraclito invita tutti gli uomini a non cadere preda dell'inganno dei sensi, ma a ricercare il logos (discorso o ragione), che è dentro ogni uomo.

Il termine logos per Eraclito assume un triplice significato: 

- é legge che governa l'universo, cioè il divenire;

- é la ragione che pensa e conosce il divenire universale;

- é la parola che descrive tale ordine cosmico.

Per Eraclito tutta la realtà diviene, cambia continuamente e si trasforma grazie agli opposti che assicurano la ciclicità del cambiamento: non può esistere giorno senza notte, buio senza luce, autunno senza primavera, ecc.

L'armonia degli opposti non permette che uno dei due opposti sovrasti l'altro, in modo tale da assicurare la ciclicità della realtà.

Il logos è per Eraclito simboleggiato dal fuoco, elemento nobile in grado di rinascere dalle proprie ceneri, che tutto distrugge e tutto crea.

La legge del divenire è ben rappresentata dal celebre aforisma di Eraclito che recita: "Panta rei", tutto scorre: il filosofo ribadisce che non ci si può bagnare due volte nell'acqua dello stesso fiume in quanto nè l'acqua, e neanche noi che ci bagniamo, siamo gli stessi, ma cambiamo da un istante all'altro, istante dopo istante.

L'equilibrio dinamico degli opposti però, non cancella la loro reciproca natura, la pace rimane tale e si oppone alla guerra, ma non diventa mai guerra essa stessa: tale equilibrio è garanzia di vita e di cambiamento, offre una visione dinamica e dialettica della realtà in cui ogni aspetto del reale è ugualmente necessario e importante.

Eraclito era solito esprimere il proprio pensiero per aforismi, cioè usando brevi frasi dal significato poco chiaro e da interpretare, e per tale motivo venne soprannominato ”oscuro”, cioè poco chiaro sia per gli atteggiamenti da eremita, sia per i suoi messaggi poco comprensibili che, si dice, fossero scritti su foglie e i visitatori, che gli ponevano delle domande, ricevevano le risposte in questo modo.

Il termine dialettica, che verrà in seguito usato da molti filosofi, indica proprio il confronto tra due realtà opposte che costituiscono assieme una totalità, la globalità della vita nei suoi diversi aspetti che supera l'opposizione per ridurla ad unità, come ad es. il giorno e la notte che assieme formano un’intera giornata e non due.